#iosono141 è la lettura scenica con la quale l’associazione Effetto Collaterale, per il terzo anno consecutivo, partecipa alle commemorazioni promosse dall’Associazione 140 in occasione del 23° anniversario della tragedia del Moby Prince. Il 9 aprile alle ore 21.00 al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno 20 cittadini leggeranno le testimonianze di 4 familiari delle vittime del Moby Prince pubblicate nel libro di Francesco Sanna “Verità privata del Moby Prince” (Albatros Edizioni).
“#iosono141 è il titolo della campagna promossa dall’associazione dei familiari delle vittime del Moby Prince. Riprendendo quel titolo per la nostra lettura scenica – dichiara la regista Francesca Talozzi – abbiamo voluto rendere omaggio e sostenere una campagna importante che ad oggi ha raccolto l’adesione di centinaia di cittadini e reso più forte la battaglia dei familiari delle vittime. Tutto il nostro lavoro sul Moby Prince va, infatti, nella stessa direzione: rendere partecipi e protagonisti i cittadini di una vicenda che riguarda tutti noi, tutta la città. Ognuno di noi la sera del 10 aprile 1991 poteva essere su quel traghetto, ognuno di noi oggi può e deve dare voce alle 140 vittime”.
“140 morti, nessun colpevole, vent’anni dopo” questo il sottotitolo del libro di Francesco Sanna, un libro denso e sofferto al quale la sera del 9 aprile 20 cittadini daranno voce in una lettura civile e collettiva che è soprattutto un atto di resistenza all’oblio e all’ingiustizia.
L’autore, nato nel 1980, nel libro “Verità privata del Moby Prince” scrive di una lenta e faticosa tessitura fatta di sguardi, parole commosse, viaggi interminabili, pensieri e riflessioni tra vita e morte. Un racconto lungo 23 anni che ha visto la lotta caparbia dei familiari che non hanno mai mollato e che mai si sono fatti piegare nella ricerca dei veri colpevoli.
Il libro e la lettura #iosono141 che Effetto Collaterale porterà in scena il 9 aprile al Nuovo Teatro delle Commedie è un atto di memoria che è anche un atto di giustizia perché, come ha dichiarato recentemente Loris Rispoli presidente dell’associazione 140, “quella del Moby Prince è una delle più gravi tragedie della marineria e una delle più gravi tragedie del lavoro. Una tragedia che è stata rimossa dalla memoria collettiva, tanto che i più grandi media nazionali nei giorni della vicenda della Costa Concordia ricordavano il Titanic, ma non il Moby Prince”.