Venerdì 28 marzo alle ore 24 al Nuovo Teatro delle Commedie rivivono gli anni 30 con la NOTTE SWING, una serata dedicata alla musica swing con i Triple Sec, Claudio Laucci al pianoforte, Mattia Donati alla voce e chitarra e Giulio Boschi al contrabbasso.
Rivivremo le atmosfere di quegli anni con un intenso set di canzoni americane degli anni 30 e 40, un viaggio attraverso le tappe fondamentali della storia dello swing. Andremo nei club di New Orleans, poi ci troveremo in quelli di Chicago e saremo anche a New York, per rendere omaggio ai grandi della musica swing, come Duke Ellington, Django Reinhardt e molti altri.
Per l’occasione, il Nuovo Teatro delle Commedie si trasforma e sarà irriconoscibile. Non lasciatevi ingannare dalla porta socchiusa, suonate il campanello e un addetto vi farà entrare nel jazz club NTC, allestito con tavoli, abat-jours, sedie dell’epoca, e un’area per poter danzare, e lo staff rigorosamente anni 30, pronto a servirvi al bar cocktails tipici dei club in cui i giovani statunitensi dell’epoca si divertivano a ballare al ritmo dello swing .
È gradito ma un accessorio a tema, per chiunque abbia voglia di tornare indietro nel passato.
Lo swing è un genere musicale jazz, nato negli anni venti ed evolutosi fino a divenire un genere definito nel 1935 negli Stati Uniti. Lo swing si distingue per un caratteristico movimento della sezione ritmica e per un tipo di esecuzione delle note con un ritmo “saltellante”.
Alla fine degli anni venti, in piena crisi economica ed in pieno proibizionismo, si sentì il bisogno di novità anche nel campo musicale: le orchestrine New Orleans e Dixieland non soddisfacevano più il pubblico. I locali di Kansas City e New York (Cotton Club in testa) decisero di affidarsi a musicisti giovani con nuove idee. Kansas City divenne quindi il regno di Count Basie ed il Cotton Club di NY quello di Duke Ellington: le loro orchestre, con le loro assolute diversità, scandiranno e influenzeranno gli sviluppi futuri del Jazz fino al 1940.
Lo swing di Kansas City era segnato da una totale influenza del blues mentre quello di New York, grazie a “Duke” Ellington, per alcuni versi era simile persino alla musica sinfonica. A differenza dei generi precedenti, nello swing si assiste ad una maggiore importanza della sezione ritmica, generalmente composta da chitarra, pianoforte, contr
Il vantaggio dello swing è che rimane comunque la possibilità di essere eseguito sia da big band che da gruppi formati anche da tre, quattro o cinque persone: queste ultime daranno vita al genere successivamente denominato Mainstream.
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, si abbandona il banjo in favore della chitarra e assumono sempre maggior importanza deisassofoni a scapito del clarinetto.
E anche l’Italia non è rimasta insensibile alle nuove sonorità d’oltreoceano. La paternità dello swing italiano, nato su emulazione del filone americano, è da attribuire ad Alberto Rabagliati ed al Trio Lescano delle sorelle Lescan; seguirono i pionieri Natalino Otto, Ernesto Bonino, i direttori d’orchestra della EIAR (“ritmi moderni” della RAI):
Pippo Barzizza, Cinico Angelini, Tito Petralia, Giorgio Ferrari, i celebri Piero Piccioni e Nunzio Rotondo, famosi per l’innovativo programma radiofonicoeclipse. In seguito anche Fred Buscaglione si ispirò allo swing americano per le sue innovative canzoni. Un cultore del swing fu anche lelio Luttazzi che propose più volte questo genere musicale, durante gli spettacoli RAI da lui presentati. In tempi più recenti, famoso e stimato swingman italiano fu Sergio Caputo, che soprattutto con i suoi primi album fece apprezzare questo genere alle nuove generazioni. Nella seconda decade degli anni 2000, nel tentativo di riportare alla luce questo genere, la cantautrice Simona Molinari, si è concentrara su di esso fino a proporlo, con i progressivi lavori discografici, nella variante dell’electro swing
Ingresso gratuito.