1922 PERCHE’ NON DOBBIAMO APRIRE? SIAMO GENTE PER BENE
Di e con Alessia Cespuglio
Collaborazione alla drammaturgia di Francesco Niccolini
Costumi Desiree Costanzo
Disegno luci Matteo Catalano Oggetti di scena Giordana Vassena
Produzione Pilar Ternera – Nuovo Teatro delle Commedie
Livorno viene dichiarata dalle cronache dell’epoca una delle città più sovversive del
Paese. Nell’estate del 1922 è una delle poche città con una giunta ancora socialista.
Il fascismo Si sta affacciando in Italia con tutta la sua violenza.Tutta la vicenda è
raccontata da Irma, ormai giovane donna, che al momento dei fatti era poco più che
una ragazzina che cercava di leggere un mondo che si stava trasformando davanti ai
suoi occhi. La fine della fanciullezza ha coinciso per lei con la fine di un paese libero
Irma è una ragazzina che osserva il mondo che cambia intorno a lei e ci mostra
come è cambiato il quartiere popolare in cui è cresciuta dopo la Grande Guerra e
attraverso il suo sguardo leggiamo alcuni eventi come la scissione del partito
Socialista, la nascita degli Arditi del Popolo.
Irma mostra anche la complessa ed entusiasmante rete di affetti e relazioni che la
circondano: gli zii di ritorno dalla guerra e lo stretto rapporto con i suoi vicini di casa
preferiti, la famiglia Gigli che abita proprio di fronte alle sue finestre.
Nella notte tra il 1 e il 2 agosto 1922 vengono assassinati Pietro e Pilade Gigli nella
loro abitazione. Pietro era segretario provinciale del Partito Comunista d’Italia e
Pilade un anarchico. Due giorni dopo le squadre fasciste presero con la forza il
potere rovesciando il governo democratico presieduto dal sindaco Mondolfi. Niente
tornerà più come prima. .A cento anni di distanza leggere un evento come questo
eccidio , alla luce di tutto quello che succederà dopo, è una grande opportunità non
solo politica, ma anche umana.